sabato 17 febbraio 2018

18 FEBBRAIO - LA GIORNATA DEL PARTIGIANO E DEL SOLDATO. Guerra di Liberazione

18 FEBBRAIO 

LA GIORNATA DEL PARTIGIANO E DEL SOLDATO

di Mauro Scoccimarro

(In 'Guerra di Liberazione', Edito a cura del Ministero dell'Italia occupata - gennaio 1945)



Il 18 febbraio il popolo italiano delle regioni liberate sarà chiamato ad una grande manifestazione di solidarietà nazionale per l'aiuto ai partigiani ed ai combattenti, che sul fronte e al di là del fronte oggi combattono per la liberazione d'Italia. Aspra e dura è la via della nostra rinascita, infinite sono le sofferenze a cui è soggetta la grande maggioranza degli italiani, ma chi più ha sofferto e più soffre sono coloro che hanno dato e danno il tributo di sangue per la salvezza comune. Ad essi deve andare la nostra riconoscenza e gratitudine, il nostro affetto e la nostra solidarietà. L'appello che noi rivolgiamo agli italiani vuole suscitare un più profondo risveglio di quella nuova coscienza nazionale che, superando tutti i particolarismi e gli egoismi individuali e di classe, al di sopra di tutte le bassezze, ci eleva in una atmosfera più pura e più sana, in cui i più alti sentimenti di fratellanza e solidarietà possono più vivamente vibrare nell'animo del popolo italiano.

La giornata del 18 febbraio dovrà essere una manifestazione di solidarietà non soltanto verso i partigiani e i soldati della nuova Italia antifascista, ma anche verso i combattenti di tutti i popoli che sui campi di battaglia si battono per la distruzione del nazismo e del fascismo. Ad oriente e ad occidente oggi si combatte su suolo tedesco, stringendo sempre più in un mortale cerchio di ferro e di fuoco la belva nazista. Mentre ad occidente i valorosi eserciti Alleati stroncavano la disperata offensiva hitleriana e riprendevano la loro avanzata, da oriente si scatenava con impeto irresistibile l'offensiva delle eroiche armate sovietiche, che d'un balzo penetravano in territorio germanico aprendosi la via verso Berlino: il cuore del nazismo. La travolgente avanzata degli eserciti sovietici, che ancora una volta hanno colpito di stupore e ammirazione il mondo intero, affretta l'ora della liberazione del nostro paese. Ma i nostri partigiani non attenderanno passivi: essi spiano le mosse del nemico pronti a sbarrargli la via, ad assalirlo, ad impegnarlo in combattimento ed impedirgli ogni libertà di movimento. Così esse concorreranno in stretta concordia ed unità di intenti con gli eserciti alleati, al cui fianco combattono valorosamente i soldati italiani, a ricacciare dal suolo della patria i predoni hitleriani. Maturano così nell'Italia occupata le condizioni di una insurrezione nazionale contro i tedeschi e i fascisti, che eleverà il prestigio del nostro paese e con esso le possibilità del nostro avvenire. Si impone perciò in questo momento il compito urgente di intensificare il nostro aiuto: il 18 febbraio il popolo italiano dimostrerà di essere col cuore e col pensiero a fianco dei partigiani e dei soldati, contribuendo alla raccolta dei mezzi materiali di cui hanno bisogno.


Didascalia foto: "In alto: volti di partigiani. In basso: Dopo un'azione i partigiani ne segnano la data sul fazzoletto."

La prossima liberazione dell'Italia occupata ci impone di dimostrare al mondo intero che l'Italia è degna della sua piena libertà ed indipendenza. Un duplice sospetto pesa ancora su di noi: di essere tuttora inquinati di fascismo e di essere immaturi ai liberi ordinamenti di un regime democratico. La realtà è che in Italia il fascismo non è ancora del tutto distrutto e la democrazia non è integralmente instaurata. Dobbiamo con inflessibile fermezza perseguire questo duplice obbiettivo. Distruggendo ogni residuo fascista daremo prova di avere coscienza e maturità per la instaurazione di un libero ed indipendente ordinamento democratico nel nostro paese. Il 18 febbraio il popolo italiano deve dare tale prova di disciplina, di solidarietà e di unità nazionale da dissipare ogni dubbio di rinascenti velleità fasciste o di immaturità politica. La sua voce risuonerà alta e forte al di qua e al di là del fronte, monito grave e solenne contro tutti gli artefici e responsabili della sua rovina. La sua volontà si dimostrerà incrollabile e ferma nel volere che dalla vita del nostro paese sia radicalmente spazzata via ogni triste eredità del fascismo, con i suoi residui di banditismo, di criminalità e di corruzione. L'unità nazionale che è condizione della nostra salvezza, della nostra libertà ed indipendenza è l'unità di tutte le forze sane del paese e non il torbido miscuglio con le vecchie forze corrotte del fascismo. anche se rivestite di nuovi panni democratici. Contro il fascismo soldati e patrioti combattono con le armi in pugno. Ogni atto di solidarietà con i nostri combattenti esprime perciò la volontà che quella stessa guerra sia combattuta anche qui, fino alla radicale distruzione ed eliminazione del fascismo dalla vita nazionale. Il 18 febbraio, giornata di solidarietà con i patrioti e combattenti significherà anche giornata di mobilitazione antifascista del popolo italiano.

Bisogna realizzare la più profonda unità nazionale del popolo italiano. A tal fine è necessario superare quello squilibrio politico e morale che la diversità di condizione e di durata dell'occupazione tedesca hanno creato fra l'Italia occupata e l'Italia liberata. Questo squilibrio deve essere e sarà superato. Condizione essenziale è la fusione di spiriti e di intenti fra partigiani ed esercito.

Il 18 febbraio sarà una riaffermazione di tale volontà, preludio a quella più profonda unione che dovrà trasfondere nell'esercito lo spirito eroico dei volontari della libertà. Simbolo di tale unità sarà la consegna della medaglia d'oro al Corpo dei Volontari della Libertà che avrà luogo il 18 febbraio, insieme alla ricompensa al valore degli eroi della guerra partigiana e dell'esercito combattente nella guerra di liberazione.

Così l'Italia onora i suoi figli migliori e consacra nel ricordo dei posteri i martiri e gli eroi del Nuovo Risorgimento.

Il 18 febbraio tutti i caduti per la liberazione della patria saranno presenti intorno alle nostre bandiere che si dispiegheranno al vento ad attestare la incrollabile volontà di un popolo che vuole risorgere e risorgerà." (@G.M.)

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