Ermen Gunduz è un genio. Certo è anche un giovane performer
e coreografo turco e questo può averlo
avvantaggiato sul versante della creatività.
Ma nulla toglie al fatto che con il suo semplice ‘stare
ritto in piedi’ come gesto corporeo, apparentemente passivo e innocuo ma in
realtà potente quanto un maglio d’acciaio, abbia disintegrato la pretesa del
governo turco di rispondere alle crescenti proteste con cariche, fumogeni e
intrugli urticanti vari.
Se in Avatar il popolo Na’vi
insegna all’essere umano l’importanza e la forza della semplice
locuzione ‘Io ti vedo’, Ermen Gunduz ha ricordato a tutti noi, nella sua
testimonianza solitaria ma estremamente contagiosa, quanto possa essere
sgradito al potere turco, così come a tutti i poteri costituiti che perdono il
contatto con la realtà, sentirsi sotto costante osservazione.
“Io vi vedo e quel che fate è sotto i miei occhi” è il
messaggio silenzioso e provocante ad un tempo che quell’uomo solitario con la
schiena dritta (ormai noto come ‘the standing man’, in turco ‘duran adam’) ha
trasmesso efficacemente con il suo solo stare ritto in piedi in piazza Taskim a
Istanbul , con lo sguardo rivolto ad un centro culturale dismesso non casualmente
intitolato al padre della Patria Kemal Ataturk.
“Noi vi vediamo e quel che fate è sotto gli occhi di tutti”
è il messaggio altrettanto silenzioso e rivoluzionario che decine di migliaia
di giovani e non più giovani, a Genova, in Italia così come in tutte le piazze del
mondo, rimandano non solo al premier turco Recep Tayyip Erdogan ma a tutti i governanti che si vengano a trovare in condizioni
analoghe.
Ma ora che ci penso, ho cambiato idea. Ermen Gunduz, l’uomo
che sta ritto in piedi, non è un genio; è un uomo nel senso più nobile del
termine, un abitante della Terra che ha riscoperto per noi l’importanza del
silenzio come ‘arma sonica’ non violenta.
Nella civiltà dell’immagine spesso tutto avviene in un
istante e si consuma altrettanto rapidamente.
Qualche volta quest’istante racchiude un’intuizione
folgorante che rimane come scolpita nella pietra.
E dilaga per ogni dove, in un silenzio assordante.
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