Non fosse che i suoi estimatori molto
spesso non appartengono a Santa Madre Chiesa, il grido ‘Santo subito!’ sarebbe
talmente potente da far tremare le
stesse fondamenta di San Pietro.
La realtà è comunque questa: i miracoli
di Don Gallo si stanno moltiplicando. Non abbiamo fatto in tempo a
metabolizzare il fatto che sia riuscito a far ridere sonoramente e gesticolare
sul palco allestito per il suo 85° compleanno il serio e compassato Sindaco
della città di Genova Marco Doria, che
dobbiamo registrare l’uscita di un libro per molti versi profetico.
Uno dei tanti si potrebbe dire, e non è
così.
Postumo si potrebbe ancora affermare, ed
in realtà neanche questo è vero poiché i brani in esso contenuti ce lo
restituiscono ‘Vivo e vegeto’, così come recita il titolo.
Meno di una decina di pagine il testo
inedito del Don ‘Restiamo umani’, che oltre a tratteggiare la centralità della
persona nella Comunità, enfatizza alcuni principi cardine della metodologia di
aiuto concretamente applicata nel lavoro di tutti i giorni: cercare sempre ciò
che unisce e mettere in secondo piano ciò che divide; considerare la Comunità
in continuo movimento per la costruzione di una ‘Nuova Società’; liberare dal
disagio passando dalla solitudine alla festa. Perché “Il Male grida, ma la
Speranza grida ancora più forte!”, ci dice Don Gallo rivendicando una
prospettiva di società e di cultura radicalmente alternativa.
Ciò che viene dopo, a partire dal saluto
di Vauro con 4 vignette tenere e graffianti ad un tempo a lui dedicate ed
intitolate ‘Ciao, compagno don’, è un condensato di considerazioni, riflessioni
e saluti appassionati provenienti da un mondo di persone a lui care.
Alcuni fra i più ‘interni’ infatti
tratteggiano quanto efficacemente lo stesso Don Gallo non era solito
esplicitare perché abituato a tenere un registro molto più discorsivo da un
lato, o non avrebbe potuto farlo perché scrivere dopo il proprio funerale non è
umanamente possibile.
Nel primo caso infatti Alberto Folli
tenta una veloce sistematizzazione di come la “trama teorico-pratica di un
approccio all’altro, nel contesto comunitario” diventi pedagogia, elencando
alcune fra le personalità che incarnano i riferimenti culturali principali del
‘Don Gallo pensiero’: oltre al Vangelo, Dietrich Bonhoeffer, Don Milani,
Emmanuel Mounier, Paulo Freire, Thomas Szasz e Franco Basaglia.
Nel secondo, Simona Orlando e la
Comunità, riportano un diario che documenta i giorni che vanno dalla scomparsa
del Don (il 22 maggio scorso) al giorno (il 25 maggio) dei suoi tre
funerali: quello intimo (la Comunità che gli parla, stretta nella notte alle sue
spoglie terrene), quello istituzionale
(la comunità ecclesiale nella ‘sua’ chiesa del Carmine, che segue partecipe e
poi protesta clamorosamente) e infine quello laico (con il Sindaco Doria e l’amico Moni Ovadia che parlano di
dolore ma non di tristezza).
Tutti gli altri, dai più universalmente
noti (Moni Ovadia da un lato: “Noi oggi congediamo un giusto”. “Siamo stati
tremendamente fortunati ad averlo frequentato.”; Don Luigi Ciotti dall’altro:
“E se incontrate qualcuno che ha capito tutto, a nome di Don Gallo e mio
salutatelo, ma poi per favore, cambiate strada!”) ai più prossimi a lui per le
vicende della vita (Carla Peirolero per aver calcato con lui negli ultimi anni
i palcoscenici di tante parti d’Italia; le compagne e i compagni di Frascaro
cui il Don ha insegnato come ‘dare a perdere’; Tommaso Giani, ‘compagno di
strada’ in Comunità, e così via) tratteggiano le multiformi doti del Don che
sta raccogliendo i frutti che ha saputo seminare.
Ecco perché Don Andrea Gallo non esce da
questo libro celebrato e subito dimenticato, ma “vivo e vegeto, bello pimpante.
Oggi come sempre.”
Autore: Don
Andrea Gallo-Vauro-Moni Ovadia-Don Ciotti e altri
Titolo: VIVO E VEGETO
Titolo: VIVO E VEGETO
Edito da: PIEMME ora
Luogo di
pubblicazione: Milano
Anno di pubblicazione: 2013
Anno di pubblicazione: 2013
Costo:
Euro 12,00
(Diritti
d’autore interamente devoluti alla Comunità di San Benedetto al Porto di Don
Gallo)
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