Luciana
Savignano con Cristiano Cassani
CONVERSAZIONI PRIVATE
a cura di Olga Karasso
(Edizioni del foglio clandestino, Sesto San Giovanni 2019)
“Niente succede per caso. Se si è
distratti o superficiali…si rischia di perdere molto.” Così Luciana Savignano,
grande etoile della danza, nelle primissime battute di queste
interessanti ed intriganti ‘conversazioni private’ che intrecciano reciproci
pensieri e ricordi personali -sia suoi che di Cristiano Cassani,
psicosocioanalista e formatore esperto- sotto forma di racconto. E poco prima,
lo stesso Cassani nell’introduzione al volume, aveva affermato “L’idea (di
questo libro, ndr) era in qualche modo sorta dopo aver letto il libro Conversazioni private di Ingmar Bergman: una narrazione introspettiva che mi aveva
parecchio intrigato.”
Ed è stato con la successiva e
progressiva lettura degli otto incontri realizzati fra protagonista e
co-protagonista del racconto che ho avuto modo di ritornare con il pensiero al
volume che ho pubblicato nel 2013 con il patrocinio della Libera Università dell’Autobiografia
di Anghiari, dedicato anch’esso a ‘Conversazioni’[1].
Se nel caso di Bergman erano i suoi
genitori ad essere al centro dell’analisi dei sentimenti, con ricostruzioni
narrative che coinvolgevano anche l’autore, e se nel lavoro dedicato agli
incontri che ho avuto con Luzzati in circa tre anni erano le sue produzioni
artistiche provenienti da tutto il mondo ad innescare i resoconti narrativi che
intrecciavano ricostruzioni autobiografiche del protagonista con ricordi
biografici dell’interlocutore, i sette mesi durante i quali Luciana Savignano
ha accettato di accogliere nella sua abitazione Cristiano Cassani e conversare
con lui in maniera informale hanno consentito una sorta di work in progress
particolarmente originale. Se infatti da un lato l’artista parlerà del suo
lavoro e delle relazioni intercorse con altri grandi personaggi del mondo della
danza e non solo, lo psicoterapeuta appassionato di fotografia – perché la
scintilla in questo caso era sorta da fotografie da lui scattate in diverse
occasioni a partire da un incontro di 25 anni prima- cederà progressivamente
alle insistenze dell’interlocutrice condividendo alcuni aspetti “a metà strada
fra il personale e il professionale”. La particolarità di queste piacevoli e
scorrevoli conversazioni – che non casualmente, anche in questo caso, saranno
presentate al prossimo Festival dell’Autobiografia dedicato a ‘Scritture
d’amore. Forme e declinazioni dell’affettività’- risiede proprio nel crescendo
di una confidenza sempre misurata che consente di gettare uno sguardo sugli
incontri e sul mondo interiore di una grande danzatrice, ma non trascura qualche
affondo sul ‘sentire’ del proprio interlocutore, se proprio questi conclude il
volume affermando: “Eccomi diventato suo paziente! Cara Luciana, lei è per
davvero una donna straordinaria.”
[1]
‘G. Macario, Conversazioni con Lele. 15 racconti e 20 incontri con Emanuele
Luzzati, Youcanprint, 2013.
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