Un esempio di Cultura
Autobiografica Musicale.
GIAN PIERO ALLOISIO in:
IL MAESTRONE – I miei anni con Francesco Guccini
di Giorgio Macario[1]
Venerdì 7 dicembre 2018 ho potuto assistere, presso il Teatro
della Tosse di Genova, alla prima nazionale del nuovo spettacolo di Gian Piero
Alloisio che racconta le canzoni e le passioni degli anni ’70.
Perchè parlarne in chiave autobiografica? E perchè farne un’esempio
di Cultura Autobiografica Musicale? Principalmente perchè l’attuale fase di
costruzione in tutta Italia dei Circoli di Scrittura e Cultura Autobiografica nell’ambito
della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari è proprio orientata a
valorizzare, oltre allo specifico delle attività laboratoriali di scrittura,
tutto quel macrocosmo che può essere significativamente denominato come
appartenente alla ‘cultura autobiografica’ più in generale.
E visto che in ambito autobiografico, partire da sè e da
quanto si prova, aiuta a connotare in modo più partecipato e meno astratto le
riflessioni che transitano attraverso la scrittura, vi dirò subito che Gian
Piero Alloisio -del quale ho scoperto solo ieri di essere coetaneo- ha
rappresentato uno degli autori musicali che più ho stimato in gioventù,
seguendo in particolare l’innovativa sua esperienza dell’Assemblea Musicale e
Teatrale , che dal 1975 al 1979 ha accompagnato la mia giovinezza e le esperienze
più significative della cultura giovanile di quel periodo.
“Questo non è un tributo, nemmeno una biografia, semmai è una
summa di quello che provavo io, ai tempi ventenne, cosa mi girava intorno in quei quattro anni
di preziosa collaborazione”. Così lo
stesso Alloisio parlando dello spettacolo dedicato alla sua collaborazione con
Francesco Guccini nella seconda metà degli anni ’70. In questo periodo l’A.M.T.
(che non è l’azienda dei trasporti genovese, come tiene a precisare lo stesso
autore!) con Alloisio front-man e
voce del gruppo, apre i principali concerti di Guccini. Basterebbe ricordare
che le canzoni ‘Venezia’ e ‘Dovevo fare del cinema’ sono interpretate da
Guccini ma scritte da Alloisio, mentre per altri testi è accaduto l’inverso ed
altri ancora sono stati scritti insieme.
Ma veniamo allo spettacolo, durante il quale Alloisio si è
fatto accompagnare dalla magica chitarra di Gianni Martini, anche lui
co-partecipe delle esperienze narrate, ed ha entusiasmato il folto pubblico
presente alternando i racconti delle sue personali esperienze con ‘il maestrone’
(soprannome di Guccini legato sia alla sua grandezza musicale che alla sua ‘presenza’
fisica) con l’esecuzione di alcuni fra i più bei brani del suo repertorio, tratti
prevalentemente dal mitico LP di esordio ‘Dietro le sbarre’ e da ‘Marilyn’,
quest’ultimo prodotto dallo stesso Guccini.
Ottima la sua presenza scenica, che riesce ad emozionare ed a
far sorridere a fasi alterne un pubblico più che attento, aggiungendo brani di
tributo come ‘Ho visto anche degli zingari felici’ per l’amico Claudio Lolli e ‘Ciao
amore ciao’ per Luigi Tenco, rivendicando il ruolo di anti-Sanremo del Premio Tenco per la canzone d’autore, che
ha visto Guccini protagonista e vincitore in più di una edizione. L’unica
delusione, probabilmente dettata dall’aver dedicato un’intero spettacolo di
grande successo all’amico Giorgio Gaber, con il quale ha collaborato per 16
anni, è stato l’intonare la prima strofa di un brano insuperabile come ‘Il
dilemma’ e interrompere un’emozione per riprendere il filo della narrazione con
i riferimenti allo spettacolo ‘Ultimi viaggi di Gulliver’ realizzato nel 1981 proprio
con Gaber, Luperini e con lo stesso Guccini. Scelta comprensibile ma che anche
adesso che sto scrivendo mi ha spinto ad interrompermi per riascoltare questa poesia
in musica in entrambe le versioni, sia di Gaber che dello stesso Alloisio.
Per concludere, credo che questo contributo di teatro-canzone
ben rappresenti un intreccio significativo fra un filo conduttore
autobiografico, che ha per protagonista ed interprete principale lo stesso
Alloisio, e un costante riferimento biografico a Francesco Guccini, suo mentore
e ispiratore. Un esempio significativo, appunto, di cultura autobiografica
musicale. Da non perdere.
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[1]
Formatore e psicosociologo, è membro della Direzione Scientifica della Libera
Università dell’Autobiografia di Anghiari e responsabile della comunicazione.
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