MERCOLEDI 14 GIUGNO 2017 alle ore 17
presso il Palazzo Ducale di GENOVA - Sala del Munizioniere
DUCCIO DEMETRIO interverrà su "I sensi del silenzio: la poetica delle parole interiori"
Come rendere omaggio a Duccio Demetrio, uno dei 'maestri' del silenzio e della scrittura autobiografica?
Lo farò con uno scritto realizzato all'indomani della nascita dell'Accademia del Silenzio nel 2010, da lui fondata insieme a Nicoletta Polli-Mattiot, che tiene insieme l'importanza della scrittura con la scoperta del valore del silenzio.
SCRIVERE
IL SILENZIO
di Giorgio Macario
Scrivere
il silenzio non è consueto.
Di solito
il silenzio si pratica.
In alcuni
casi se ne può anche parlare,
sebbene
parlare del silenzio sia quasi una contraddizione in termini.
Difficilmente
il silenzio si scrive, nero su bianco.
Forse
perché si ha poca dimestichezza con il silenzio
e forse
anche perché riempire la pagina è già un po’ rompere il silenzio,
prendendo
la parola e soprattutto comunicando mediante lessico, convenzioni
e
categorie mentali condivise.
Si fa
invece fatica a condividere il silenzio,
perché questo
si manifesta come una ‘non categoria’.
Assoluta,
per molti, perché basta eliminare qualsiasi fonte di rumore per crearla.
Relativa,
per alcuni, perché le gradazioni del silenzio appaiono infinite.
Soggettiva,
in realtà, perché ciascuno ha il suo modo per creare silenzio intorno a sé,
a volte
anche restando immerso nel frastuono più assordante.
Ma con un
minimo di confidenza in più il silenzio si sente,
ci si
accorge che c’è, ed allora lo si ascolta con più attenzione.
Perché il
silenzio, ad una prima lettura ingenua,
sembra
essere qualcosa che non c’è.
L’assenza
cioè dei suoi contrari, siano essi rumori, suoni o parole.
Ma ad una
lettura più attenta il silenzio non è più un vuoto
poiché
assume le vesti di un pieno armonico.
Certo un
pieno un po’ particolare, che mobilita i sensi, affina lo sguardo e riempie
l’anima.
Molti lo
rifuggono terrorizzati, perché sinonimo di solitudine, asocialità
e
chiusura in se stessi.
Uno
scenario tendenzialmente autistico,
che
separa dal mondo e apre la strada ai pensieri più tetri.
Al
contrario, se ben vissuto e ben gestito, il silenzio ci autorizza a visioni e
linguaggi ‘altri’;
avvia
circoli virtuosi che si autoalimentano;
porta a
riscoprire, senza rinunciare al proprio spazio vitale, nuove modalità per stare
insieme.
E’ per
questo che praticare il silenzio, parlarne perfino e riuscire ad ascoltarlo
sono
tutti modi diversi per riscoprirne il valore intrinseco.
Ma
scrivere il silenzio è qualcosa che va oltre.
Lungo
fogli sterminati, tracciando nuovi alfabeti emotivi,
potremmo
improvvisamente scoprire di non poter più smettere.
Scrivere
il silenzio, quindi, con stupore crescente.
Questa la presentazione del suo intervento:
I sensi del silenzio: la poetica delle parole interiori
"Il silenzio non è soltanto assenza o attutirsi dei suoni. Ne
troviamo le tracce nella letteratura e nella poesia, senza che gli scrittori ne
evochino la parola. Dinanzi ad un quadro o a un paesaggio che ci ammutoliscono,
veniamo rapiti da sensazioni di sublime bellezza. In altri momenti, dinanzi
all’orrore o al male del mondo scopriamo il silenzio anche nel frastuono più assordante.
La sua esperienza profonda si rivela stato d’animo, emozione, sconcerto
incomunicabile. Per entrare ancor più in contatto con la vita silente, per
conoscerla e imparare a custodirla, la via più sorprendente è mutare le voci e
le parole in scrittura.
Riaffiorano così taciturne memorie; lontananze obliate si
avvicinano. Ogni turbamento si acquieta. Scrivendo, creiamo silenzi, ne
sfioriamo il senso oltre i sensi. La ricostruzione poetica dell’universo." DUCCIO DEMETRIO
Un'occasione da non perdere.
Un'occasione per incontrarci in buona compagnia, al Festival Internazionale di Poesia.
Per visionare le proposte formative per l'estate 2017 dell'Accademia del Silenzio: https://accademiadelsilenzio.wordpress.com/
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