Traggo questa magnifica
descrizione della primavera da un testo più che centenario praticamente
sconosciuto, di W. H. Davies “Autobiografia di un supervagabondo”, Rizzoli
editore, 1948 (Titolo originale: “The autobiography of a super-tramp”, Ed.
Jonathan Cape, London, 1908).
Di questo volume sto
preparando la presentazione e per il momento l’ho recensito su questo stesso blog solo per
la parte della presentazione di G.B. Shaw (http://giorgiomacario.blogspot.it/2015/03/autobiografia-di-un-supervagabondo-1-la.html
).
“La primavera sorridente s’era
già impadronita dell’aria e aveva tinto d’azzurro i cieli, sciogliendo le
gelide dita dell’inverno che ancora teneva la terra sotto una spessa coltre di
neve.
Glorioso tempo dell’anno, la
primavera! Il sole già incede nei cieli sereni e l’aria limpida e fresca
infonde nuovo sangue nel corpo, incitando a calcare gagliardamente la terra ed
a trattare la neve a calci sprezzanti. Le guance splendono di salute, le labbra
sorridono, non si vedono facce estenuate, a meno che non escano dalla casa
della malattia o della morte.”
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