Il 10 agosto 2014 abbiamo trascorso una notte di San
Lorenzo un po’ diversa dal solito.
Dopo la visita in primavera all’oasi LIPU di Crava
Morozzo situata nel basso Piemonte vicino a Vicoforte –la prima ad essere
avviata in Italia nel 1979- ci è giunta notizia dell’iniziativa ‘Notte delle
stelle-LIPU’, dedicata all’osservazione delle stelle e non solo, organizzata
presso l’oasi LIPU di Arcola in provincia di La Spezia.
La partecipazione all’iniziativa è stata anche un modo
per giustificare il viaggio di un centinaio di chilometri e poter allargare le
nostre conoscenze sulle aree protette che ci circondano e di cui spesso si
fatica anche a conoscerne l’esistenza.
Giunti in zona nel tardo pomeriggio abbiamo prima
visitato il centro del paesino di Arcola, un borgo di origine medioevale che
conserva un’aria ‘vissuta’, per poi dirigerci verso l’oasi LIPU, istituita nel
1992 e distante pochi chilometri.
Non potevamo certo pretendere di realizzare chissà
quali incontri faunistici in così poco tempo, ma un’oretta trascorsa lungo i
sentieri dell’oasi con il sole basso all’orizzonte ci ha consentito di fare una
bella passeggiata.
Si è camminato sul bordo di un canale fra canne ed
arbusti alti più di due metri fino al fiume Magra, che abbiamo costeggiato a
breve distanza inoltrandoci ogni tanto entro piccoli slarghi sulla riva.
Pioppi, ontani e salici, alcuni piuttosto alti, si intrecciano fino a formare una
coltre verde diradata che si staglia contro il cielo azzurro.
Allo stesso
tempo, una ferrovia che attraversa un ponte poco distante ed alcuni altissimi
piloni per la corrente elettrica richiamano una natura antropizzata.
L’unico incontro ravvicinato con un animale siamo
riusciti a realizzarlo al rientro presso il centro visitatori, dove un cucciolo
di gallinella d’acqua ospitata da uno dei volontari LIPU ci ha consentito di
ammirare, in particolare, le grosse zampe sproporzionate al piccolo corpo.
Dopo esserci rifocillati con gli ottimi stuzzichini,
bruschette, torte salate e dolci preparati dalle famiglie di volontari e amici
della LIPU, abbiamo seguito due brevi conferenze di esperti: la prima era dedicata
all’impatto dell’inquinamento luminoso negli ambienti naturali (Paolo
Pescatori, dell’Associazione Cielo Buio) e la seconda dal titolo ‘Dalla Terra
alla Luna, anzi a Marte’ (Andrea Austi della Società Astronomica Lunae) era una
vera e proprie conferenza astronomica.
Entrambe interessanti –la prima con
l’approfondimento in particolare delle grandi stragi di uccelli connesse
all’utilizzo di luci fortissime che li disorientano e interrompono le
migrazioni, e la seconda volta a chiarire i passi avanti e indietro compiuti
dall’uomo nell’esplorazione dello spazio- hanno consentito, con il venire meno
della luce del sole, alla volta celeste di oscurarsi (relativamente, come
vedremo) e di traghettarci verso lo spiazzo dedicato all’osservazione con i telescopi,
vero clou della serata.
Una ‘super-luna piena’, sorta nel frattempo, ha
notevolmente rischiarato il cielo rendendo non facile l’individuazione delle
stelle cadenti (più prosaicamente sciami meteorici delle Perseidi) ma si è
potuto osservare il nostro satellite con un discreto ingrandimento di circa 30
volte.
Con un altro telescopio, invece, che raggiungeva i 130 ingrandimenti,
abbiamo visto direttamente e nitidamente Saturno circondato dai suoi anelli. A
questo punto, giunti al massimo della soddisfazione consentita ad astrofili
ultra-dilettanti, abbiamo soprasseduto sulla visione di Marte, posizionato poco
più in basso sulla destra, avviandoci, vista l’ora, verso il rientro ad una
distanza certo non ‘stellare’ ma pur sempre considerevole. (G.M.)
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