venerdì 28 giugno 2013

Un pensiero per Mario


E' passato un anno da quando Mario, dopo l'infarto che l'ha colpito, giace nel suo letto senza riuscire a comunicare con i suoi cari e con il mondo che lo circonda. Era il 28 giugno 2012,  e dopo un mese lo ricordavo con queste parole che qui ripropongo per mantenere la promessa di 'scrivere di lui e di quanto ci manchi'.






28 luglio 2012.

Oggi il mio pensiero, appena svegliato, va a Mario, che navigherà in chissà quali anfratti di lagune a noi sconosciute.
Una vita- non vita difficile anche solo da immaginare che lo tiene aggrappato ad un’esistenza dove i suoi cari sperano l’insperabile ed i suoi amici rievocano mestamente le sue mille competenze e le sue ben note qualità.
Non sono fra le persone a lui più vicine, ma ho imparato a conoscerlo per la sua pacatezza e le attitudini di risolutore di situazioni non facili.
Il tema della formazione e del lavoro in particolare rappresentavano un terreno di sensibilità e di interesse comune che volentieri avrei affrontato in sua compagnia.
Chissà che qualche scheggia dei tanti pensieri a lui rivolti non possa sfiorarlo nell’attesa.
Speriamo che una brezza leggera gli accarezzi l’anima portandogli conforto.
E che dopo aver visitato lui, conforti anche noi, in attesa di sue notizie.
Lo raggiunga comunque il nostro augurio.
Che possa trovare sentieri perduti e passaggi imperscrutabili per tornare a noi.
Ma, soprattutto, che possa giungere alla meta, qualunque essa sia.

Nel frattempo continueremo a scrivere di lui e di quanto ci manchi.

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