giovedì 18 luglio 2013

COME UN BATTITO D’ALI



Stanotte mi sono letto tutte le 4 pagine della lettera in inglese che Adnan Rasheed, comandante del movimento pakistano Tehric-i-Taliban,  ha inviato a Malala Yousafzai. La lettera, datata 15 luglio e cioè tre giorni dopo il 'Malala Day' e lo storico intervento della stessa Malala alle Nazioni Unite, costituisce di per sè una novità più nella forma che nella sostanza.
Le parole di Malala -che con il dito alzato e la voce ferma si rivolge ai Taliban dicendo 'Avete fallito'- hanno infatti colpito in profondità influenzando grandemente l'opinione pubblica internazionale più che il consesso dei governanti mondiali riuniti all'ONU.
Ed è questo che probabilmente più spaventa chi utilizza a piene mani la strategia della sottomissione e del controllo a tutti costi, ma deve dare una veste educativamente connotata alle proprie azioni.
La lettera inizia significativamente con 'Pace a coloro che seguono la guida' e termina con 'Tutte le lodi ad Allah il Creatore dell'Universo', tanto perchè sia chiaro qual'è il valore assegnato all'autodeterminazione del singolo che è determinante per il rispetto reciproco, fra i singoli individui così come fra i popoli.
Certo le affermazioni relative all'attentato che l'autore della missiva 'sperava non fosse accaduto' ed il richiamo alla comune appartenenza alla tribù degli Yousafzai sembrano costituire un tentativo di avvicinamento, ma il filo conduttore della missiva è tutto teso a dimostrare come l'intera vicenda sia stata strumentalizzata per coprire i misfatti dell'occidente -che fortunatamente da noi è possibile ugualmente condannare- e strumentalizzare una povera ragazza probabilmente mal consigliata.
Non è così, e sono sicuro che l'autobiografia di Malala di cui si attende l'uscita in autunno, saprà adeguatamente e costruttivamente ricostruire il senso più vero della sua giovine vita che è una testimonianza, vivente appunto, dell'importanza di ciascuno nel suo 'grande' contributo alle sorti dell'umanità.

Per quanto mi riguarda darò la più ampia diffusione al suo pensiero, confidando magari, un giorno, di poterla incrociare  lungo le strade del mondo.

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