sabato 8 giugno 2013

Un incipit auspicabile


Tutto in un’immagine.
O meglio, in una serie di immagini che si succedono le une alle altre.
Il film della vita, verrebbe da dire, se non suonasse banale, ripetitivo e poco invitante come incipit.

Ogni volta che il sole si alza nel cielo, c’è una speranza di ripresa che guida i nostri passi.
Non quella economica, che gioca a rimpiattino in un Paese che appare stanco e sfiduciato.
E neanche quella morale, che fatica a presentarsi come alternativa credibile alle piccinerie regolate sul breve termine.
Si tratta invece di una ripresa più meccanica; un passo, un pensiero, un incontro dopo l’altro.

Così ripartono i meccanismi.
Ma anche i motori, per riavviarsi, hanno bisogno di una scintilla.

Ecco un’immagine un po’ più umanizzata: una scintilla, nel buio della notte.
Non è un fuoco che divampa e riscalda i cuori intorpiditi.
Non una febbre che preannuncia una crescita repentina e disorientante.
Ma almeno un respiro tiepido che riesca a proiettare lo sguardo oltre i vetri appannati dall’indifferenza.

Ecco, sì, un respiro tiepido forse può andare come immagine.
Per procedere oltre e, come accade di consueto, giungere a sera.
Certi, però, di aver fatto tutto il possibile per rianimare un paziente recalcitrante e riavviare un ciclo vitale che non può tardare oltre.

In un mondo di eccessi dove il troppo caldo e il troppo freddo lasciano il campo solo per farsi sostituire da siccità e grandine, un respiro tiepido è solo un inizio.
Ma può moltiplicarsi e in men che non si dica, contagiare il mondo intero.

Sarebbe un inizio, appunto.

Un incipit auspicabile.

Nessun commento:

Posta un commento