sabato 2 dicembre 2017

DIARIO SENZA DATE - Un'anticipazione dell'opera di Gilbert Cesbron

GILBERT CESBRON 
(1913 - 1979) Scrittore e filosofo francese



Trovo 'Diario senza date', scritto pubblicato nel 1964, 'quasi' per caso. Ho infatti terminato da pochi giorni un seminario ad Anghiari su 'Il lavoro di gruppo in ambito autobiografico' e la sperimentazione da parte dei partecipanti della stesura di un diario, anche se per tempi molto ridotti e per pochi giorni, rappresenta sempre una scoperta (o ri-scoperta) degna di nota. La stessa proposta a chi mi ascolta di diverse citazioni e riferimenti sulle funzioni multiple che la tenuta di un diario può svolgere, non prende a riferimento sempre le stesse fonti ma si arricchisce, anno dopo anno, di nuovi riferimenti. E' per questo che 'Diario senza date' ha catturato subito la mia attenzione. Scopro solo dopo averlo acquistato che si tratta della prima pubblicazione di una sorta di quadrilogia che vede l'uscita di 'Finchè fa giorno' nel 1967, 'Uno specchio in briciole' nel 1973 e 'Felicità da niente' nel 1979. Che i temi trattati nelle sue opere spazino fra 'fede cristiana, speranza, 
comprensione, infanzia, miseria, sofferenza e senso di giustizia' -come leggo su alcune note biografiche- mi interessa fino ad un certo punto. Preferisco avventurarmi fra la quarta di copertina e la premessa, condividendo con voi queste prime considerazioni dell'autore.


"Da vent'anni scrivo camminando; cioè andando e ritornando a piedi dall'ufficio dove esercito il mio secondo mestiere; dieci ore di cammino alla settimana con l'inseparabile blocchetto per gli appunti."
"Per l'arco di un ventennio, dunque ho raccolto pensieri, immagini, spicchi di racconto, 'spunti', brani di poesia, ecc., che mi sorgevano improvvisi davanti , o ritornavano da così lontano che non li riconoscevo più. Non era tuttavia, questo, uno spigolare nel campo delle mie messi annuali: neanche una di queste righe è uno scarto di un altro libro."
"Sono tenuto poi a dare una spiegazione, sul titolo e la forma di questo libro. Non credo che 'senza date' sia in contraddizione con la parola 'diario'."
"Il lavoro, infatti, è stato veramente scritto un giorno dopo l'altro, non importa quale. Non si tratta affatto del giornale di bordo di una vita o di un'impresa: si tratta solo di personali annotazioni quotidiane, riflessioni di un'anima. Non vi si troverà nulla di ciò che conferisce interesse ai 'diari' celebri. Non mi attribuisco tanta importanza: gli incontri di cui do relazione, se hanno un valore essenziale, lo hanno per me. Incontri privati e per nulla straordinari."
"'Diario senza date'; tuttavia, se occorresse datarlo globalmente direi: aprile o ottobre, stagione suggestiva, a cavallo del vento, quando senza alcun preavviso, il sereno e la burrasca si alternano. Tale è lo spirito, il mio comunque, e tale è questa raccolta. Un lavoro di mezza stagione..."
"Questo genere di scritti è un po' come le 'consumazioni' che si ordinano al bar tra amici: una tira l'altra, se ne perde il conto. L'autore, che ha impiegato anni a riempire il suo granaio, vi chiede di non servirvene in fretta, di procedere a piccoli tratti. Egli sarebbe davvero lusingato se riuscisse ad essere un buon compagno di viaggio che sa piacevolmente intrattenere, ma anche, quando occorra, tacere.
L'autore sa che se vi prendeste un'indigestione per la fretta di ingoiare questi piccoli frutti, fareste un torto all'albero che li ha pazientemente prodotti...
Ora, girata la clessidra, possiamo incominciare!"


Leggo che il 2019 dovrebbe essere l'anno del 'turismo lento' e del camminare lento, vorrà dire che cercherò di seguire le indicazioni dell'autore  e invece di 'ingoiare' in fretta le 250 pagine del volume, cercherò di gustarlo procedendo 'a piccoli tratti'; magari camminando e ...prendendo appunti a mia volta. Vi saprò dire. (G.M.)


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