lunedì 26 settembre 2016

LIBERESO, IL GIARDINIERE DI CALVINO - Per ricordarlo tramite le sue parole, con semplicità


LIBERESO GUGLIELMI – LIBERESO, IL GIARDINIERE DI CALVINO



Da un incontro di Libereso Guglielmi con Ippolito Pizzetti. – Gruppo Editoriale Muzzio (2009)
“A me non piace dirmi ‘botanico’, se mi dici ‘giardiniere’ io sono felice.”
Sembra di sentire
Lele Luzzati: “Ma quale pittore! Artigiano, piuttosto; questo mi sento.”
Una forza della natura, vegetariano naturalmente, l’uno (Libereso Guglielmi), un sognatore indomito l’altro (Lele Luzzati).

Il parallelo viene spontaneo, ma è Libereso Guglielmi, giardiniere di
Calvino/padre –insigne botanico- e compagno di giochi ed ispiratore di racconti per Calvino/figlio -notissimo scrittore-, ad essere al centro di questo bel libro, nato da un incontro fra i massimi esperti di piante e fiori in Italia, che amano definirsi ‘giardinieri’.

Uscito per la prima volta nel 1993 ed ormai introvabile da tempo, è stato attualmente ristampato ed è una intervista autobiografica tutta da gustare, nel vero senso della parola, visto che Libereso è probabilmente il massimo conoscitore e ‘mangiatore’ di piante e fiori in Italia.

Ne conosce migliaia, a centinaia le ha assaggiate e sa come cucinarle, avendo anche scritto diversi libri sull’argomento.
Notissimo per aver studiato piante e fiori con il prof. Mario Calvino, ha in realtà una vita molto più lunga da narrare. Dalle borse dei studio alla stazione sperimentale per la floricultura di Sanremo diretta proprio da quest’ultimo, agli oltre dieci anni in Inghilterra a dirigere aziende del settore e giardini botanici importanti, fino al rientro, purtroppo non certo esaltante, in Italia nella sua Sanremo. Esperienze inframmezzate da una miriade di viaggi all’estero nelle più improbabili e remote località della Terra.

Il libro, oltre a raffigurare una storia di vita ricca ed interessante, è una miniera di informazioni, suggerimenti ed indicazioni per ottenere il meglio dalla natura che ci circonda, non solo creando nuovi e sofisticati inneschi ma valorizzando adeguatamente la crescita spontanea di fiori e piante per ottenere giardini maestosi.

Ma può essere gustato, appunto, anche da analfabeti assoluti dell’argomento, perché è letteralmente infarcito di ‘lezioni di vita’ espresse con semplicità e naturalezza.
“Io nella vita non ho mai guardato le grandi cose, ho sempre cercato ‘l’uovo di Colombo’, cioè le piccole cose, le cose semplici, che sono quelle che creano le grandi cose.”
“L’uomo, come le piante, ha bisogno lungo tutto il suo ciclo vitale di questi quattro semplici elementi: il sole che ci illumina e ci riscalda con i suoi raggi vitali, l’aria che respiriamo e che è fonte di vita, l’acqua che beviamo e con la quale purifichiamo il nostro corpo, la terra feconda che ci offre tutti i suoi tesori.”“E adesso guarda che arriva il Ministro dell’Agricoltura –gli diceva Calvino/padre-. Quando lo vedi guardalo negli occhi, perché la gente si guarda negli occhi (…) Non devi aver paura, è un uomo come te, anche se tu sei un ragazzo.”
E così via, lungo sentieri che ciascuno può ripercorrere in compagnia di uno ‘spirito vitale e libero’ che ci consente di respirare a pieni polmoni. E di questi tempi, non è poco. (G.M.)

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