domenica 24 maggio 2015

DUCCIO DEMETRIO e la GREEN AUTOBIOGRAPHY

La natura è un racconto interiore

Queste brevi citazioni sono frutto di una settimana di lettura dell'ultima fatica di Duccio Demetrio, che sarà in libreria dal prossimo mese di giugno 2015. Il volume, intitolato 'GREEN AUTOBIOGRAPHY - La natura è un racconto interiore' è edito dalla Book Salad di Anghiari.
Le diverse citazioni sono state proposte, alla stregua di un 'conto alla rovescia', su Facebook al Gruppo della Libera Università dell'Autobiografia in altrettanti post quotidiani accompagnati da alcune fotografie scattate durante le numerose 'camminate meditative' da lui condotte negli anni scorsi.
Da queste esperienze hanno preso avvio le successive proposte della Scuola di Econarrazione.

Scrivere Green

"...scrivere green è anche diventare biografi di una natura che non ha -come noi- le parole, che però scrive a suo modo le sue storie con il vento sulle rocce, con le acque creando rivoli, con le radici scavando sotto terra, con il volo degli uccelli e il loro canto, con le innumerevoli configurazioni della luce del giorno o delle nuvole."

Per chi scrivere

"E se un altro dubbio, come è naturale, ci attraversasse (ma per chi? A chi farla leggere?) la risposta dovuta e coerente con lo spirito stesso dell'autobiografia non potrà che essere questa: "In primo luogo per me!" 
Sia poi essa stampata a proprie spese, affidata a un quaderno o all'inchiostro di una stampante casalinga, poco importa."

Sacralità della Terra

"Che cosa dunque più della Terra cui apparteniamo inequivocabilmente (...) può dirsi sacro? (...) Sacralità è soffrire per un bosco in fiamme, reagire allo scempio inutile e sadico degli animali; è aspettare la pioggia o temerla, udire il richiamo di un uccello e provare una gioia pura nel riconoscerlo in volo. La terra sa rivelarci se stessa, nel suo manifestarsi estetico, aprendoci al contempo a noi stessi per meglio offrirci la coscienza di appartenerle indissolubilmente anche perché un giorno torneremo a essa."

Etica della Terra

" 'Dubito fortemente che esista un'etica della convivenza che possa prescindere da un'etica della terra' (...)
Così si esprime, in una lunga intervista rilasciata a Carlo Petrini, don Luigi Ciotti, una tra le figure più rappresentative di una spiritualità attenta al Vangelo, combattiva contro il sopruso, le mafie e la povertà legata alla diffusione dell'ingiustizia e della legalità. Nella sua autobiografia green, che mi auguro prima o poi scriverà o detterà a uno scrivano, la fondazione di Libera -con le storie delle terre sottratte alle potestà mafiose e affidate a centinaia di coraggiosi giovani agricoltori- rappresenterà un momento alto per tutti noi, in cui giustizia sociale e giustizia verso la natura potranno finalmente incontrarsi."

Grandiosità della natura

"Ogni storia, nella sua unicità, ne ha alle spalle un'infinità (di messaggi che hanno a che vedere con la natura); è affascinante perciò scoprire, nella filosofia o nelle arti, che qualcuno ha provato migliaia, centinaia e decine di anni fa le stesse emozioni che possiamo vivere oggi dinanzi a un mare in tempesta, a una bonaccia estiva, al guizzo di un pesce volante, al cospetto di un albero in fiore che credevamo ormai spacciato, al sentimento di pietà verso un animale ucciso inutilmente o alla grandiosità di un vulcano in eruzione."

Camminare nella natura

"Il buon camminatore, se cammina per e con filosofia, pensa sempre senza affaticarsi, poichè trae spunto da ciò che vede, annusa, raccoglie e scrive, sempre interrogando e interrogandosi, senza rinunciare alla poesia che gli ispira quel che trova spesso per caso; è un errante filosofo, talvolta principiante, che riesce a lasciarsi alle spalle le preoccupazioni personali, che non va per far due passi o più per schiarirsi le idee. Cerca, nell'andare, la via per sentirsi meglio facendo 'alba' nella mente, e rende aurorali le realtà più scontate."

L'albero salvato


"Il libro è finito, sono i primi di marzo. Dall'ampia finestra guardo la magnolia dei vicini brillare alla luce della tarda mattina. (...)
Magnolia fu il nome del primo albero che imparai, le cui foglie mi attrassero per la loro concavità, nonostante quella parola difficile da pronunciare per un bambino di 2-3 anni, quasi uno scioglilingua. E ora me la ritrovo dinanzi. Tutti noi abbiamo un albero che ci piace, perchè è stato il primo: il mio, scopro alla fine, è lei. (...)
Credo mi abbia affidato il compito di non dimenticarla, perchè la magnolia è una pianta sempreverde, il vessillo di un'illusione di stabilità, nonostante il trascorrere delle stagioni della vita che vedo ora, una per una, più chiaramente di prima. Il tempo però è inesorabilmente durata, mi rammenta in quest'istante, mentre alzo gli occhi dal foglio per raccogliere non più solo l'estremità di quel filo cercato in questi mesi, ma un'intera storia."
Una conclusione green, non poteva essere altrimenti.

La presentazione del volume ad Anghiari (23 maggio 2015)

Le sole citazioni sono riportate anche sul sito della LUA all'indirizzo: 
http://www.lua.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3916&Itemid=80 

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