domenica 8 settembre 2013

UNA LUCE CHE RISCHIARA IL CAMMINO

Una luce che rischiara il cammino, nei momenti difficili


Stai vivendo la tua vita, ma sembri non accorgerti di trovarti ai confini dell’Universo.
Nessuno, infatti, dotato di un minimo di raziocinio può pensare di occupare il centro della scena.

D’altronde, in un Universo multicentrico, va da sé che convergere verso un’unica meta per occupare saldamente il palcoscenico, non è realisticamente possibile.
Puoi restringere il campo, ma non tarderai a scoprire che anche la tua Patria, la tua Regione e la tua Città sono ugualmente multicentriche.

Tutto accade in una pluralità di situazioni diverse.
Ciò vuol dire, in concreto, che anche ove occupassi il centro di una scena, avresti un numero imprecisato di imitatori su altrettante tribune; impossibile a dirsi se più centrali o più periferiche.

E’ allora che ti butti sul tuo Quartiere, pensando che diventare Re a casa propria è più facile che farlo in trasferta. 
Niente di più sbagliato! Avevi dimenticato l’antico adagio che recita ‘Nemo propheta in patria’. E così ti accorgi che anche il Quartiere è multicentrico, così come il Rione, la Strada e finanche il Caseggiato.

“Basta! Ho capito l’antifona, questa volta non posso fallire.”
Ti alzi presto al mattino, prendi le misure, tracci rette e diagonali, calcoli il centro perfetto della tua Abitazione e lo vai ad occupare, pensando che nessuno potrà insidiare il tuo primato.
Resti immobile, pregustando chissà quali soddisfazioni e riconoscimenti.

E lì rimani, a consumare il giorno e la notte che si avvicendano, le settimane che si accumulano, i mesi che si sgretolano e gli anni che rotolano via.

Poi, all’improvviso, capisci ciò che neanche mille anni di spiegazioni articolate avrebbero potuto farti comprendere.
Non esiste alcun centro, nè per te, tantomeno per la Terra o per l’intera Galassia.
Lo stesso concetto di multicentrismo è malposto e, sostanzialmente, erroneo perché moltiplica le centralità invece di abbatterle.
Ma in assenza di uno o più centri anche le periferie perdono significato ed i confini diventano una mera convenzione che distingue il conoscibile dall’inconoscibile.

E’ per questo che, ormai non più tanto giovane ma con spirito rinnovato, lasci il centro della tua Abitazione per cominciare, realmente, a vivere.
Visitando luoghi frequentati da molti ma sconosciuti ai più.
Raggiungendo mete fisicamente irrilevanti ma spiritualmente sconfinate.
Esplorando percorsi considerati elementari che celano mete magistrali.

Ed alla fine comprendi il messaggio: non sei al centro; non sei nemmeno in periferia; semplicemente, ci sei.
E passare oltre non è una iattura quanto una controprova dell’esserci stati.
A che scopo? Non è dato sapere, anche se spesso la soluzione di un enigma è più vicina di quanto non si creda.
Riceverla –la vita-, viverla e donarla a propria volta, se si è fortunati, è già un grande traguardo.

Una luce che rischiara il cammino, nei momenti difficili.

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